Leggere il presente

C’era una volta il gol

G—P
Giulia Priore 22 Giugno 2021 4 min

Il fuoco sta sparendo dalle nostre vite. Da elemento vivificante a pericolo da eliminare, il fuoco ci spaventa e per questo lo sostituiamo con surrogati e alternative quasi ridicole. Martín Caparrós denuncia questo fenomeno sia in senso simbolico, sia in senso concreto. Qui abbiamo scelto di parlare del calcio e della scomparsa del fuoco nel calcio: la pura gioia esplosiva del gol è stata sostituita dalla noia della tecnologia del VAR.

C’era una volta il gol. Ora non c’è più, ora è stato sostituito dal dubbio, dall’esitazione. Martín Caparrós nel suo libro La fine dell’era del fuoco prende di petto la questione, non solo del calcio ma di tanti ambiti del presente. Non siamo più quell’umanità che ha scoperto il fuoco, che ha avuto il coraggio e soprattutto la sconsideratezza di scoprire il fuoco. Il mito di Prometeo non guida più il nostro immaginario. E a differenza di ciò che aveva raccontato Mary Shelley nel suo Frankenstein, siamo andati nella direzione opposta: invece di perdere il controllo sulla nostra ambizione e presunzione (come il dottor Frankenstein) ne abbiamo acquisito fin troppo. Il risultato è comunque sempre allontanarci dall’umano – o il generare mostri come nel caso del romanzo. Talmente imperante è il controllo, che il fuoco è scomparso, perché troppo pericoloso. Tutto ciò lo abbiamo perso in favore della certezza e della sicurezza. Non sbagliare mai, questo sembra il motto del presente, non c’è spazio per l’approssimazione e per l’errore. E il VAR ne è la prova.


il VAR

È da un anno che seguo il calcio e non è un caso che questo interesse sia nato in un anno di pandemia in cui tutto è sembrato fermarsi e in cui il sorprendente sembrava svanito. Penso che molti abbiano avuto la sensazione che fosse tutto abbastanza prevedibile, la giornata una sequenza di atti sempre uguali. Certo, rassicuranti ma non sorprendenti, il cervello cercava un momento di svago, di divertimento, uno spettacolo in cui, banalmente, non sai come va a finire. E io sono capitata sul calcio. Me lo sono goduto, in quelle ore sapevo che stavo per assistere a qualcosa di imprevedibile e sapevo, anche, che quello era parte del fuoco che cercavo.

Talmente imperante è il controllo, che il fuoco è scomparso, perché troppo pericoloso.

Poi ho iniziato a leggere Caparrós, ed è morto Maradona, e mi sono resa conto che quello che guardavo non era più il calcio di una volta. Sembra una considerazione lamentosa ma devo ammettere che effettivamente l’uso del VAR ha botulinizzato il gol. Come dice Caparrós, nel capitolo dedicato al calcio, il gol è stato ucciso. Perché sottoposto a infinite verifiche, sottoposto al dubbio, esteso, slabbrato, svuotato.

«Una buona parte del piacere del calcio consisteva nel discutere e adesso si pretende che non ci siano discussioni ma solo una macchina che sa tutto». Martín Caparrós

Mi è rivenuto in mente qualche mese fa quando la questione della Super Lega è scoppiata dalla sera alla mattina causando scalpore, entusiasmi e timori. La Super Lega in due parole avrebbe dovuto essere una competizione tra le 20 migliori squadre al mondo, 15 fisse e 5 da selezionare. In pratica sarebbe diventata la gara calcistica della crème de la crème del calcio. Ho avuto subito l’impressione che non fossimo più nell’agonismo ma che più che altro fossimo finiti in uno scenario classico da videogioco. Poi è stato abbastanza evidente che si stava formando un club esclusivo, un privé, un’élite. E anche uno spazio di gioco prevedibilissimo, interessante perché avremmo assistito a un confronto tecnico, ma noioso appunto perché tecnico. La Superlega è fallita nel giro di pochi giorni e questo vero e proprio colpo di stato è stato un buco nell’acqua. Ma questo non toglie che il fuoco non c’è più e ci sarebbe da chiedersi perché tifare a questo punto.


Cos'è la Super Lega?

Per chiudere cito Caparrós:

«una buona parte del piacere del calcio consisteva nel discutere e adesso si pretende che non ci siano discussioni ma solo una macchina che sa tutto».

Martín Caparrós

La fine dell'era del fuoco


Passaggi Einaudi, pp. XII - 228