Che cos’è un computer secondo Turing?
Per Turing, un computer è una macchina elettronica capace di svolgere qualsiasi operazione che sia eseguibile da un calcolatore umano. I suoi elementi essenziali sono un magazzino (in seguito chiamato ‘memoria’), che contiene anche le istruzioni di base; un’unità esecutiva, che esegue le operazioni richieste; e un controllo, che verifica che le operazioni siano svolte correttamente e nel giusto ordine (in seguito, entrambe le funzioni sarebbero state attribuite a quello che si usa chiamare ‘sistema operativo’).
Cosa penserebbe Alan Turing dell’IA di oggi?
Turing sarebbe rimasto sconcertato dall’ ‘IA generativa’ di oggi: che la straordinaria competenza linguistica e fattuale di questi sistemi potesse essere basata (come in effetti è) su correlazioni puramente statistiche non era stato previsto né da lui né da altri. Turing avrebbe certamente ammesso che questi sistemi sono in grado di superare il suo test; è difficile dire se ne avrebbe concluso che i sistemi in questione pensano, o invece che il suo test era inadeguato, perché è intuitivamente ovvio che i sistemi di IA generativa non pensano.
Le macchine pensano? E se sì, possono diventare come noi?
C’è un senso in cui certamente le macchine pensano: svolgono prestazioni che, se fossero svolte da un essere umano, sarebbero considerate processi di pensiero. E tuttavia sappiamo che quelle prestazioni sono molto diverse dai nostri pensieri, sia a livello fisico, sia a livello logico-linguistico. “Diventare come noi” è molto vago: essere un umano è una faccenda complessa, che va molto al di là delle prestazioni – pur mirabili – di cui sono capaci le macchine di oggi.
Diego Marconi
Macchine calcolatrici e intelligenza