Narrativa straniera e Frontiere

La cucina inglese di Miss Eliza

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Annabel Abbs 11 Gennaio 2022 11 min

Miss Eliza Acton voleva scrivere poesie, ma nella società vittoriana la poesia «non si addiceva alle donne». Il suo editore le consigliò di dedicarsi alla cucina e lei confezionò un libro di ricette di enorme successo. Annabel Abbs ci racconta i retroscena, tra poesia e ricordi di famiglia, del suo nuovo romanzo ispirato alla vera storia di Eliza Acton, l'autrice che rivoluzionò la letteratura culinaria.

Nel 1996 ho avuto la fortuna di entrare in possesso della collezione di libri di ricette di mia suocera June. Nel 1946, dopo il diploma di scuola superiore, June intraprese gli studi di economia domestica e poi iniziò a collaborare con la rivista «Good Housekeeping». Dopo la nascita dei suoi quattro figli decise di abilitarsi come insegnante di economia domestica. Più o meno in quel periodo – ben prima che la cosa diventasse di moda – June cominciò a collezionare vecchi libri di ricette, arrivando ad avere una biblioteca di oltre duecento volumi. È stato così che io ho avuto modo di conoscere i libri di Eliza Acton, come anche quelli di Maria Rundell, Alexis Soyer, William Kitchiner, Hannah Glasse, Hannah Woolley, Agnes Marshall, Mrs. Beeton e numerosissimi altri cuochi e autori. Solo dopo un’attenta lettura mi sono resa conto che la scrittura di Eliza Acton, profondamente influenzata dalle sue sfortunate vicissitudini come poetessa, ha una marcia in più rispetto a quella degli altri autori di libri di cucina. Nonostante siano passati quasi duecento anni, il messaggio che Elisa rivolge al suo pubblico di «giovani massaie» è oggi più che mai pregnante. La parsimonia, la riduzione degli sprechi, l’attenzione per i cibi nutrienti e salutari, la necessità di padroneggiare i rudimenti, saper cucinare con la giusta cura e utilizzando ingredienti freschi, imparare da «altre nazioni», e fare in modo che un’alimentazione corretta sia alla portata di tutti: sono cose di forte impatto forse più oggi che nel 1845. E dunque lascio a Eliza le ultime parole: «In realtà, in cucina più che di libri abbiamo bisogno di cuochi che capiscano quali sono i loro doveri».

Ben detto, Eliza, ben detto.


La scrittura di Eliza Acton ha una marcia in più

Eliza Acton ci mise circa dieci anni a completare il suo tomo di ricette che constava di ben 576 pagine. Pubblicato nel 1845 con il titolo Modern Cookery, in All Its Branches: Reduced to a System of Easy Practice, for the Use of Private Families, riscosse un successo immediato diventando un best seller nel giro di poche settimane, e venne ristampato per oltre settant’anni. Oggi è unanimemente considerato il primo libro di ricette destinato a un vasto pubblico, ed Eliza Acton la prima autrice moderna in campo gastronomico. Il libro – che in trent’anni arrivò a vendere oltre 125.000 copie – è tornato in circolazione nel 1966 e da allora ha avuto numerose ristampe.

La principale innovazione di Eliza è stata quella di aggiungere una lista di ingredienti a ogni ricetta. Modern Cookery è stato il primo libro a includere liste dettagliate di ingredienti e quantità, un’idea poi ripresa da Mrs Beeton (che sposta l’elenco all’inizio) e ormai diventata una regola per gli autori di libri di ricette di tutto il mondo. Oltre a includere l’elenco degli ingredienti, Modern Cookery dà anche indicazioni precise – al paragrafo Osservazioni – sui tempi e altri fattori che possono influenzare il risultato. Secondo l’esperto di storia della cucina William Sitwell è stato inoltre il primo libro a includere una ricetta con i cavoletti di Bruxelles.


Modern Cookery è stato il primo libro a includere liste dettagliate di ingredienti e quantità

Generazioni successive di chef e scrittori hanno continuato ad apprezzare il lavoro di Eliza Acton (forse più di quello di qualunque altro autore di libri di ricette). Secondo Delia Smith Eliza è «la migliore scrittrice di ricette in lingua inglese», mentre per la food writer Bee Wilson Eliza è semplicemente «eccezionale»; Modern Cookery è stato definito da Elizabeth David «senza dubbio il miglior libro di ricette scritto nella nostra lingua», mentre secondo Ruth Cowen, biografa di Soyer, il libro «ha portato il genere a nuove vette», e per Penelope Farmer è «il padre di tutti i libri di ricette moderni».

Eliza è la prima autrice di poesie e opere teatrali ad aver scritto un libro di cucina, una tendenza che unisce scrittura creativa e food writing e che ha avuto poi, tra gli altri, esponenti del calibro di May Byron, Mary Virginia Terhune, Harriet Beecher Stowe, Crescent Dragonwagon, Hanna Winsnes, Helena Patursson, Janet Laurence, Alison Uttley, Sophie Dahl, Marian Keyes, James Salter.

Durante la stesura di Modern Cookery, il padre di Eliza, in esilio per bancarotta, tornò in Inghilterra, e la madre lasciò Bordyke House per tornare a vivere con il marito a Hastings. Eliza e Ann rimasero quindi da sole a Bordyke House, a cucinare con grande cura e a sperimentare nuove ricette. Sembrerebbe che Ann Kirby abbia interrotto il sodalizio con Eliza dopo la pubblicazione di Modern Cookery. Secondo il biografo di Eliza, di Ann non si sa più niente fino al censimento del 1851, dal quale risulta che all’epoca viveva a Londra come cameriera personale di un gentiluomo vedovo che lavorava come farmacista al Royal Greenwich Hospital.

Mentre il mio ritratto di Ann è completamente frutto di fantasia (di lei si sa pochissimo), quello di Eliza si basa su una serie di fatti reali. Le sue poesie furono pubblicate nel 1826 e vendettero 530 copie, 352 delle quali destinate alle prenotazioni della prima ora. Quando, dieci anni dopo, Eliza sottopose il suo secondo volume di versi all’editore Longman, le fu detto di tornare a casa e scrivere un libro di cucina. Sappiamo che continuò comunque a scrivere versi perché una sua poesia fu pubblicata da Richard & John E. Taylor nel 1842, dal che si evince che Eliza continuò a scrivere poesie per almeno vent’anni.


Quando Eliza sottopose il suo secondo volume di versi all’editore Longman, le fu detto di tornare a casa e scrivere un libro di cucina

Eliza non si sposò, ma le sue prime biografe (Mary Aylett e Olive Ordish, autrici di First Catch Your Hare) ebbero la fortuna di poter parlare con una sua pronipote. È stato leggendo questo libro che mi sono imbattuta per la prima volta nella storia della figlia illegittima di Eliza, cresciuta (parrebbe) da sua sorella. Questa breve biografia faceva anche riferimento all’opera teatrale di Eliza, messa in scena a Soho, al Miss Kelly’s Theatre. Oggi non ne resta traccia (si tratta di opere perlopiù prodotte anonimamente), e nessuno è stato in grado di scoprire la reale identità della figlia illegittima di Eliza, cosa che – del resto – non sorprende, perché all’epoca non era obbligatorio denunciare le nascite, e spesso i figli illegittimi (comunissimi) venivano nascosti o assorbiti all’interno di famiglie rispettabili. Secondo Aylett e Ordish, la figlia di Eliza avrebbe custodito un ritratto della madre biologica che baciava ogni sera prima di dormire; questa storia è stata tramandata per generazioni nella famiglia Acton. Sembrerebbe anche che la figlia beneficiasse di una somma di denaro.

La storia di Eliza Acton è avvolta in numerosi misteri, molti dei quali sono stati esplorati nella più recente biografia The Real Mrs. Beeton: The Story of Eliza Acton, scritta da Sheila Hardy. Hardy, che ha passato al setaccio tutti gli archivi, non ha trovato alcuna traccia del testamento di Eliza Acton. Quando morì Eliza era sicuramente una persona facoltosa, eppure non si sono trovate lettere né un testamento, cosa che ha portato alcuni a supporre che questi documenti siano stati distrutti dopo la sua morte, forse per preservare la sua reputazione e il buon nome della famiglia, evitando che si venisse a sapere dell’esistenza di una figlia illegittima. Diverse sue poesie (che mi hanno colpito per la franchezza e l’intensità) comprendono versi mancanti e dediche con asterischi al posto del nome (una tecnica usata dai giornali dell’epoca vittoriana per evitare accuse di diffamazione).


La storia di Eliza Acton è avvolta in numerosi misteri

Dopo il successo di Modern Cookery, Eliza pubblicò un secondo libro di cucina, The English Bread Book. Non arrivò mai a vendere il numero di copie di Modern Cookery. Comunque, in quel periodo, Eliza divenne una paladina della cucina domestica e dei cibi nutrienti, impegnata a convincere le persone a mangiare in modo più sano e a combattere per eliminare gli additivi dannosi dal pane. Mrs. Beeton in seguito avrebbe plagiato quasi un terzo delle ricette di Eliza, come anche altri, quando Eliza era ancora in vita, tanto che nella prefazione dell’edizione del 1855 a Modern Cookery lei stessa li denunciò definendoli «perfetti sconosciuti che cinicamente si prendono il merito e il profitto delle mie fatiche».

Morì il 13 febbraio del 1859, all’età di cinquantanove anni. Stranamente, nella colonna relativa all’occupazione del suo certificato di morte non c’è scritto né scrittrice, né poetessa, ma «figlia di John Acton, Ipswich. Birraio. Deceduto». Come causa della morte è indicata «vecchiaia prematura», probabilmente un eufemismo per demenza. E sulla sua tomba si trovano incise solo le parole «Eliza Acton, originaria di Ipswich, morta a Hampstead».

È stato nella scrittura di Eliza, nelle poesie e nelle ricette, che ho cercato (e in parte trovato) indizi riguardanti gli eventi della sua gioventù. Si sa che trascorse del tempo in Francia (probabilmente due lunghi soggiorni distinti) e che ebbe una storia d’amore dalla quale uscì a pezzi. All’epoca in Francia i figli illegittimi erano cosa comunissima: secondo gli storici tra il trenta e il quaranta per cento dei bambini nati a Parigi. Le poesie di Eliza parlano apertamente di tradimento, gelosia e sofferenza emotiva. Pertanto mi sono permessa di citare a piene mani i suoi versi, dando corpo alla diceria della figlia illegittima.

Dopo un paio di anni dalla morte di Eliza, Mrs. Isabella Beeton pubblicò il suo primo libro di cucina. Per vari decenni Eliza rimase nell’oblio, offuscata dal successo di Mrs. Beeton. Oggi è risaputo che Mrs. Beeton plagiò senza vergogna il lavoro di Eliza, copiando centinaia di ricette e spacciandole per sue, facendo «i salti mortali per cambiarne la formulazione in modo che nessuno – nemmeno l’attentissima Miss Acton, se fosse stata viva – potesse puntarle il dito contro» (Kathryn Hughes, The Short Life and Long Times of Mrs. Beeton). Mrs. Beeton, comunque, spostò astutamente la lista degli ingredienti all’inizio di ogni ricetta, e questa usanza continua a essere la norma tutt’oggi.

La storia di Eliza si svolge in un periodo di fermento sociale senza precedenti. L’inizio dell’epoca vittoriana vede la Gran Bretagna cambiare in modo irrevocabile: la rivoluzione industriale, l’imporsi del ceto medio, vaste ricchezze ma anche una povertà inimmaginabile, specialmente tra le classi rurali, rapidi cambiamenti sulla scia di nuove scoperte tecnologiche, come l’uso del gas, dell’elettricità e della ferrovia. Questo è anche il periodo in cui arrivano sul mercato i primi cibi pronti, dalla crema in polvere alla carne surgelata d’importazione. Il cibo industriale che consumiamo oggi nasce proprio negli anni in cui Eliza scrive i suoi due libri, dai quali trasuda il suo profondo disprezzo per questo genere di prodotti (soprattutto per via del loro scarso contenuto nutritivo).


Il cibo industriale nasce proprio negli anni in cui Eliza scrive, e dai suoi libri trasuda un profondo disprezzo per questo genere di prodotti

Per motivi puramente narrativi, nel mio romanzo La cucina inglese di Miss Eliza ho compresso eventi occorsi nei dieci anni della scrittura di Modern Cookery for Private Families in una scala temporale più ristretta, per dare un ritmo più ricco e intenso che restituisse lo spirito del periodo.

Buona lettura!

Traduzione di Federica Aceto

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Annabel Abbs è nata a Bristol nel 1964. È l’autrice di Frieda, pubblicato da Einaudi nel 2020. In La cucina inglese di Miss Eliza Abbs racconta la vera storia di Miss Eliza Acton, la poetessa inglese che rivoluzionò la letteratura culinaria con il suo Modern Cookery for Private Families, omaggio alle gioie della cucina e insieme inno alla creatività e alla libertà.

Annabel Abbs

La cucina inglese di Miss Eliza


Supercoralli, Einaudi 2022, pp. 376
Traduzione > Federica Aceto