Narrativa straniera e Frontiere

La felicità di Modiano

A—L
Antoine Lauraine 26 Gennaio 2016 5 min

Si entra nei libri di Patrick Modiano come in quei sogni che si presentano nel dormiveglia e che al risveglio non sappiamo dire quanto siano durati...

Da quale libro iniziare, quando non si è ancora letto niente di Modiano? Dal primo La Place de l’étoile? Da Dora Bruder? Da quello con cui ha vinto il Goncourt nel 1978, Via delle Botteghe Oscure? Dall’ultimo uscito l’anno del Nobel Perché tu non ti perda nel quartiere? O è meglio lasciarsi tentare da uno dei suoi titoli più malinconici e poetici: Nel caffé della gioventù perduta, Domeniche d’agosto, Vestiaire de l’enfance? Mi hanno fatto spesso questa domanda e ogni volta avrei potuto rispondere: «Inizi da quello che vuole, i libri di Modiano sono tutti belli» e invece mi sono sempre sorpreso a dire: «Incidente notturno, legga quello e se non le piace vorrà dire che Modiano non fa per lei». Perchè proprio quel libro? Devo confessare che la scelta resta un po’ misteriosa anche per me. Ma visto che il mistero fa parte dell’opera di Modiano, vi colgo un segnale. O meglio, una giusta intuizione.

«Che fortuna, potete fare qualcosa che io non posso più fare da molto tempo: state per scoprire Patrick Modiano».

È un libro del 2003 – l’opera di Modiano va in scena da una trentina d’anni. Iniziata con il singolare La place de l’étoile (1968), trova la sua forma di successo con: La ronde de nuit, 1969, Les boulevards de ceinture 1972, Villa triste 1975. Questo «incidente notturno» contiene quasi tutti i temi di Modiano: l’eroe (o antieroe) è un ragazzo di vent’anni, non ancora legalmente maggiorenne, e dal futuro molto incerto. Vaga in una Parigi fuori dal tempo ma che si può identificare con quella degli anni Sessanta. Quella notte viene investito da un’automobile – una Fiat verde acqua guidata da una donna giovane ed elegante. La ferita è superficiale ma il narratore resta ricoverato per un po’. L’incidente notturno ha aperto una breccia nella sua memoria: il ricordo di un altro incidente durante l’infanzia, di un’altra giovane donna… da allora gli anni si intrecciano, personaggi bizzarri si stagliano nel passato come nel presente, e ogni incontro pare portatore di un messaggio il cui significato resta nascosto. Quasi subito un uomo elegante, assai losco, offre al narratore una busta piena di banconote perché dimentichi l’incidente. … la giovane è scomparsa e il mistero poetico avvolge nella sua nebbia il racconto. Bisogna procedere a tentoni, farsi guidare dallo stile di Modiano e usare alcuni nomi come indizi: Jacqueline Beausergent, Héléne Navachine, Solière, il dottor Bouvière…il puzzle prende via via forma ma continueranno comunque a mancare alcune tessere – del resto lo scopo non è quello di ricomporre l’immagine finale, ma di mettere insieme i pezzi alla cieca.

Si entra nei libri di Patrick Modiano come in quei sogni che si presentano nel dormiveglia e che al risveglio non sappiamo dire quanto siano durati. Quei sogni che sono magari dolci ma non del tutto rassicuranti. Quei sogni che ci fanno provare lo strano sentimento del “deja vu”. Una singolare familiarità con i luoghi, le persone, gli incontri, le voci, i numeri telefonici, gli indirizzi. E dove si avanza come un sonnambulo che non scontrerà mai nessun muro, guidato da una frequenza che viene da molto lontano e lo protegge.
Nel mio La donna dal taccuino rosso avevo messo nella borsa della protagonista questo libro di Modiano come indizio. C’era sopra una dedica che rivelava il nome della donna e il protagonista va alla ricerca di Patrick Modiano che, in un breve incontro, gli svela preziose informazioni sulla proprietaria della borsa ritrovata in strada.

Cari lettori italiani entrate nell’universo incidente notturno. Chiudete gli occhi e aspettate che una Fiat verde acqua sbandi in place des Pyramides a Parigi, e vi investa. Non abbiate paura. Non vi può succedere niente se non essere colpiti da una grande felicità di lettura.
Che fortuna, potete fare qualcosa che io non posso più fare da molto tempo: state per scoprire Patrick Modiano.

Traduzione di Irene Babboni.

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Antoine Laurain è nato a Parigi all’inizio degli anni Settanta. Il suo ultimo romanzo pubblicato in Italia è La donna dal taccuino rosso (Einaudi).