Leggere il presente

Il narcisismo: «You’re so vain» e il paradosso di Carly Simon

A—B
Andrea Bosco 25 Giugno 2021 3 min

Prima di tutto: sto scrivendo questo articolo (se non siete boomer, lo chiamerete Post e va bene così) ascoltando la canzone You’re so vain di Carly Simon. E una serie di coincidenze e gradi di separazione si assommano.

E poi, questo è il blog di un editore ed è divertente scoprire che Carly Simon è figlia di Richard Simon. Sarebbe? È un pianista, certo, ma è anche uno dei fondatori della celebre casa editrice americana Simon & Schuster. I boomer ma anche i millennial, saranno in grado, spero, di indovinare il cognome del secondo fondatore.
Detto questo, ho scoperto che Carly Simon, in prime nozze, ha sposato il cantautore James Taylor. Anche se qui ci allontaniamo dall’editoria.

Ora il libro di Lingiardi, affronta, con una metafora riuscita la complessità e la varietà dei narcisismi, che formano, appunto un arcipelago.

E quindi la centralità della stima di sè è il filo rosso che lega le canzoni della playlist. E così le parole di You’re so vain sono perfette per il libro. Possiamo tradurlo «Sei così vanesio» oppure, dato che l’espressione è poco comune, sarebbe più adatto tradurre «Sei così pieno di te». Nella canzone Carly Simon descrive il narcisismo della persona a cui si riferisce. «Entri alla festa, come se entrassi su uno yacht» oppure «il cappello strategicamente abbassato sull’occhio». Insomma l’interlocutore è davvero «so vain».

Ma a questo punto, nel ritornello, Carly dice «You’re so vain /
You probably think this song is about you» e cioè «Sei così pieno di te / probabilmente pensi che questa canzone sia su di te». E qui vi è qualcosa di paradossale. Carly Simon scrive una canzone per raccontare un terribile narcisista (e sicuramente è ispirata da qualcuno che ha conosciuto). Se Carly Simon descrive un narcisista è ovvio che il narcisista pensi che la canzone lo riguardi. Se quel narcisista non fosse narcisista di certo non si ritroverebbe in questa canzone.

Possiamo sciogliere questo paradosso? O forse non è un paradosso. Piuttosto chiediamoci: si tratta di un narcisista «a pelle sottile» o a «pelle spessa», come racconta Lingiardi? Beh, di questo un’altra volta.

Vittorio Lingiardi

Arcipelago N


Vele, pp. 144

Narcisismo e diplomazia

Il narcisismo, secondo Vittorio Lingiardi, può essere suddiviso schematicamente in tre tipologie: narcisismo fragile, narcisismo ad alto funzionamento, narcisismo grandioso. È stato divertente applicarlo al caso di gaffe diplomatica accaduto ad Ankara il 6 aprile scorso. Il giorno in cui il gioco delle sedie che facevamo da bambini non è sembrato più così spiritoso.

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