Poche cose sfiorano la vertigine metafisica più del mettere in ordine una collezione di libri. Si dia pace Marie Kondo: se c’è da riordinare una biblioteca è meglio rivolgersi a Benjamin, Eco, Manguel e agli altri cavalieri dell’«Ordine degli scaffali».
«Se ogni biblioteca è autobiografica, imballarla è un po’ come redigere il necrologio di se stessi», scrive Alberto Manguel. E ne ha avuta piena consapevolezza quando, a causa di un trasloco, è stato costretto a «ridimensionare» la sua biblioteca personale di oltre 35.000 volumi: la recensione è di Lina Bolzoni.
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