Spesso nascosto dietro la nebbia mistificante di termini inglesi come smart-working, quiet quitting o great resignation, è tornato centrale il tema del lavoro. Nei nuovi Quanti partiamo dall’esperienza personale, spesso con il suo portato di sofferenza, ansia o umiliazione taciuto nelle narrazioni ufficiali, per cercare di raccontare una dimensione collettiva.
Natura come sfondo, natura come specchio: modi diversi e tradizionali di guardare la natura senza vederla veramente. I nuovi Quanti sono quattro tentativi di sfuggire a questa trappola, di pensare la natura in modo diagonale, come un tutto di cui siamo parte – proprio nel momento in cui è più in pericolo.
Gli eventi dei Quanti al Salone del libro di Torino 2022: una serata quantica.
Esiste una differenza tra il nostro corpo come dato biologico e il genere come dato culturale, e come possiamo agire nello spazio di questa differenza? In che misura, ad esempio, la nostra immagine su Instagram “ci rappresenta”? È possibile essere davvero sé stessi attraverso lo specchio della tecnologia? Laura Tripaldi, autrice di Corpi ambigui, in una lunga intervista di Vincenzo Santarcangelo.
«Se questa fosse una mappa, eccoci al punto dove ci sarebbe una grossa freccia: VOI SIETE QUI. Dentro una rete di reti, una serie apparentemente infinita di reti che si intersecano, si fondono, si sovrappongono. Può intimorire, può dare una sensazione di angosciato spaesamento, ma può anche essere l’inizio di un nuovo, straordinario viaggio». Di cosa parlano i nuovi Quanti?
C’è un nodo strettissimo che lega rischio e libertà, paura e sicurezza. Il “calcolo” della paura è spesso sotteso alle nostre scelte, ma raramente ne siamo consapevoli. E se per capire quello che abbiamo vissuto con il Covid-19 fosse necessario affrontare proprio questo calcolo?
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