La cancel culture ci rende più fragili, indebolisce il nostro sistema immunitario intellettuale rendendoci tutti dipendenti da dispositivi di difesa e controllo della cultura. La cultura non è nostra nemica e l’unico modo per poter leggere, anche i classici del passato, è aprirsi al dialogo, al confronto e, perché no, anche allo scontro.
L’individualismo e il nichilismo sono il problema che l’umanità tutta deve affrontare per poter ritrovare la speranza. L’apocalisse è solo un via di fuga, questo ci dice Luigi Maria Epicoco nel suo libro sulla fine del mondo e La strada di McCarthy.
Il parto conserva ancora oggi un alone di mistero e vaghezza. Figuriamoci nel Medioevo e nell’Età moderna. Alessandra Foscati indaga con precisione e metodo il parto nella storia e ricostruisce la voce delle donne che non hanno potuto raccontare direttamente la loro esperienza.
L’Italia è un paese migramorfico, e per fortuna. Ferruccio Pastore, direttore del Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione propone questo neologismo, migramorfosi, per descrivere un fenomeno che riguarda da vicino l’Italia e che, volenti o nolenti, la sta cambiando in meglio.
Cosa successe alle donne partigiane dopo la guerra? Vennero processate come i loro compagni uomini? O subirono un trattamento concretamente e moralmente diverso? Michela Ponzani nei suoi due libri sulle donne partigiane e sui processi alla Resistenza affronta la questione delle donne che combatterono contro il fascismo e, da storica, mostra quali ingiustizie abbiano vissuto, sia in guerra, sia dopo la guerra.
Il 9 ottobre 1963 avvenne la tragedia del Vajont. Pubblichiamo questa intervista a Marco Armiero che nel suo libro, oltre a raccontare cosa avvenne sessant’anni fa, ci spiega perché è accaduto e che cosa si poteva fare per evitare un disastro che, nel frattempo, è diventato un triste simbolo di come ecologia e politica siano strettamente collegate.
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